Il messaggio complessivo si ricava solo da una lettura olistica, da una visione d'insieme.
Prendiamo il caso della cananea: Gesù il Messia è venuto solo per "le pecore perdute della casa di Israele" o è venuto per tutti?
"Partito di là, Gesù si diresse verso le parti di Tiro e Sidone. Ed ecco una donna Cananèa, che veniva da quelle regioni, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide. Mia figlia è crudelmente tormentata da un demonio». Ma egli non le rivolse neppure una parola." [Matteo 15,21-23]
Osserviamo in questo passo un Gesù in atteggiamento di apparente indifferenza, ed un silenzio che ci sorprende per la sua durezza. Perchè Gesù non risponde all'invocazione di una madre afflitta? Perchè questo silenzio così duro? Anche i discepoli sembrano sconcertati quando pregano Gesù di intervenire.
"Allora i discepoli gli si accostarono implorando: «Esaudiscila, vedi come ci grida dietro». Ma egli rispose: «Non sono stato inviato che alle pecore perdute della casa di Israele». [Matteo 15,23-24]
Con questa risposta ferma e tagliente Gesù dà una conferma del suo mandato: Il Messia è venuto per Israele, perchè Dio è rimasto fedele al suo popolo. E' ai figli perduti della casa di Israele che il Messia è stato promesso, ed è a Israele che è stato inviato. Dio non ha dimenticato gli ebrei, la sua gente, il popolo che Egli si è scelto per primo. Ma la chiarezza di Gesù rasenta ora la brutalità:
"Ma quella venne e si prostrò dinanzi a lui dicendo: «Signore, aiutami!». Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli per gettarlo ai cagnolini»." [Matteo 15,25-26]
Con una immagine così umiliante Gesù sembra aver chiuso ogni speranza alla povera donna. Certo la fedeltà di Dio per la casa di Israele è chiara e senza dubbi. Ma adesso la scena si caratterizza per un orizzonte cupo e pessimistico. Si è desolati nel guardare Dio essere così evidentemente duro, distaccato, distante, così indifferente al dolore di una povera donna e della sua figliola.
Forse ci siamo sbagliati, forse il Salvatore non è venuto per chi non è ebreo. Forse Dio non ama l'Umanità, ma solo una piccola parte di essa.
Ma no, ecco che subito le nuvole si diradano, si apre un orizzonte nuovo e straordinario. Davvero inatteso. Il Salvatore è per chiunque creda in Lui:
Dio, infatti, apre le braccia e accoglie, senza per questo tradire la sua fedeltà alla casa di Israele, i suoi "altri" figli. Tutta l'umanità perduta.
La salvezza dal demonio non è solo per i figli di Abramo, è per chiunque si affidi a Dio, contro ogni speranza. Lo si vede bene nel passo che segue.
«È vero, Signore, disse la donna, ma anche i cagnolini si cibano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni».
Allora Gesù le replicò: «Donna, davvero grande è la tua fede! Ti sia fatto come desideri». E da quell'istante sua figlia fu guarita. [Matteo 15,27-28]
La donna usando umiltà e pazienza, fa un atto di fede: "Gesù tu puoi aiutarmi e a te, per amore di mia figlia, io mi rivolgo umiliandomi per chiedere aiuto!"
Gesù spalanca allora il segreto del suo primo imbarazzante silenzio: "davvero grande è la tua fede!" Le dice. "Ora è certo che tu hai fede in me, che tu mi cerchi. E io ti libero dal tuo tormento."
Così è per chiunque si rivolga a Gesù: il diavolo sarà sconfitto ed egli sarà liberato per la sua fede. Gesù è per tutti. Dio apre le porte a tutti.
Così va letto ed inteso il vangelo, cercando nell'insieme il senso di ogni particolare.
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