Dal vangelo di Luca e dal vangelo di Matteo (versione
Interconfessionale)
Quando Elisabetta fu al sesto mese, Dio mandò l'angelo
Gabriele a Nàzaret, un villaggio della Galilea. L'angelo andò da una fanciulla che era fidanzata con un certo Giuseppe,
discendente del re Davide. La fanciulla si chiamava Maria.
L'angelo entrò in casa e le disse: «Ti saluto, Maria! Il Signore è con
te: egli ti ha colmata di grazia».
Maria fu molto impressionata da queste parole e si domandava che
significato poteva avere quel saluto.
Ma l'angelo le disse: «Non temere, Maria! Tu hai trovato grazia presso
Dio.
Avrai un figlio, lo darai alla luce e gli metterai nome Gesù. Egli sarà grande e Dio, l'onnipotente, lo chiamerà suo Figlio. Il
Signore lo farà re, lo porrà sul trono di Davide, suo padre, ed egli regnerà per sempre sul popolo d'Israele. Il suo regno non
finirà mai».
Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile questo, dal momento
che io sono vergine?».
L'angelo rispose: «Lo Spirito Santo verrà su di te, e l'onnipotente
Dio, come una nube, ti avvolgerà. Per questo il tuo bambino sarà santo, Figlio
di Dio.
Vedi: anche Elisabetta, tua parente, alla sua età aspetta un figlio.
Tutti pensavano che non potesse avere bambini, eppure è già al sesto mese. Nulla è impossibile a Dio!».
Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore. Dio faccia con
me come tu hai detto». Poi l'angelo la lasciò. (Lc. 1,26-38)
Ecco come è nato Gesù Cristo. Maria, sua madre, era
fidanzata con Giuseppe; essi non vivevano ancora assieme, ma lo Spirito Santo
agì in Maria ed ella si trovò incinta.
Ormai Giuseppe stava per sposarla. Egli voleva fare ciò che era
giusto, ma non voleva denunciarla di fronte a tutti. Allora decise di rompere il
fidanzamento, senza dir niente a nessuno.
Ci stava ancora pensando, quando una notte in sogno gli apparve un
angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, discendente di Davide, non devi aver
paura di sposare Maria, la tua fidanzata: il bambino che lei aspetta è opera
dello Spirito Santo.
Maria partorirà un figlio e tu gli metterai nome Gesù, perché egli
salverà il suo popolo da tutti i peccati».
E così si avverò quello che il Signore aveva detto per mezzo del
profeta Isaia:
Ecco, la vergine sarà incinta partorirà un figlio ed egli sarà
chiamato Emmanuele. Questo nome significa: «Dio è con noi».
Quando Giuseppe si svegliò, fece come l'angelo di Dio gli aveva
ordinato e prese Maria in casa sua. (Mt 1,18-24)
In quel tempo l'imperatore Augusto con un decreto ordinò il
censimento di tutti gli abitanti dell'impero romano.
Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della
Siria.
Tutti andavano a far scrivere il loro nome nei registri, e ciascuno nel
proprio luogo d'origine.
Anche Giuseppe andò: partì da Nàzaret, in Galilea, e salì a Betlemme,
la città del re Davide, in Giudea. Essendo un lontano discendente del re
Davide, egli con Maria, sua sposa, che era incinta, doveva farsi scrivere là.
Mentre si trovavano a Betlemme, giunse per Maria il tempo di partorire; (Lc. 2,1-6)
E senza che avessero avuto fin'allora rapporti matrimoniali, Maria partorì il bambino e Giuseppe gli mise nome Gesù. (Mt 1,25)
ed essa diede alla luce un figlio, il suo primogenito. Lo avvolse
in fasce e lo mise a dormire nella mangiatoia di una stalla, perché non avevano
trovato altro posto. (Lc. 2,7)
Gesù nacque a Betlemme, una città nella regione della
Giudea, al tempo del re Erode. (Mt 2,1)
In quella stessa regione c'erano anche dei pastori. Essi passavano
la notte all'aperto per fare la guardia al loro gregge.
Un angelo del Signore si presentò a loro, e la gloria del Signore li
avvolse di luce, così che essi ebbero una grande paura.
L'angelo disse:
«Non temete! Io vi porto una bella notizia, che
procurerà una grande gioia a tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato il vostro Salvatore, il Cristo, il
Signore. Lo riconoscerete così: troverete un bambino avvolto in fasce che giace
in una mangiatoia».
Subito apparvero e si unirono a lui molti altri angeli. Essi lodavano
Dio con questo canto:
«Gloria a Dio in cielo e pace in terra agli uomini che egli ama».
Poi
gli angeli si allontanarono dai pastori e se ne tornarono in cielo.
Intanto i pastori dicevano gli uni agli altri: «Andiamo fino a
Betlemme per vedere quello che è accaduto e che il Signore ci ha fatto sapere».
Giunsero in fretta a Betlemme e là trovarono Maria, Giuseppe e il
bambino che dormiva nella mangiatoia.
Dopo averlo visto, dissero in giro ciò che avevano sentito di questo
bambino.
Tutti quelli che ascoltarono i pastori si meravigliarono delle cose
che essi raccontavano.
Maria, da parte sua, custodiva gelosamente il ricordo di tutti questi
fatti, e li meditava dentro di sé.
I pastori, sulla via del ritorno, lodavano Dio e lo ringraziavano per
quello che avevano sentito e visto, perché tutto era avvenuto come l'angelo
aveva loro detto. (Lc. 2,8-20)
Dopo la sua nascita, arrivarono a Gerusalemme alcuni
uomini sapienti che venivano dall'oriente e domandarono:
«Dove si trova quel bambino, nato da poco, il re dei
giudei? In oriente abbiamo visto apparire la sua stella e siamo venuti qui per
onorarlo».
Queste parole misero in agitazione tutti gli abitanti di Gerusalemme, e
specialmente il re Erode. Il quale appena lo seppe, radunò tutti i capi dei sacerdoti e i maestri della legge e domandò:
«In quale luogo deve nascere il Messia?».
Essi risposero: «A Betlemme, nella regione della Giudea, perché nella
Bibbia è scritto: Tu Betlemme, del paese di Giudea, non sei certo la meno
importante tra le città della Giudea, perché da te uscirà un capo che guiderà
il mio popolo, Israele».
Allora il re Erode chiamò in segreto quei sapienti venuti da lontano e
si fece dire, con esattezza, quando era apparsa la stella.
Poi li mandò a Betlemme dicendo: «Andate e cercate con ogni cura il
bambino. Quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, così anch'io andrò a
onorarlo».
Ricevute queste istruzioni da parte del re, essi partirono. In viaggio,
apparve ancora a quei sapienti la stella che avevano visto in oriente, ed essi furono pieni di grandissima gioia. La stella si muoveva
davanti a loro fino a quando non arrivò sopra la casa dove si trovava il
bambino: là si fermò.
Essi entrarono in quella casa e videro il bambino e sua madre, Maria.
Si inginocchiarono e adorarono il bambino. Poi aprirono i bagagli e gli
offrirono regali: oro, incenso e mirra. (Mt 2,1-11)
Quando
furon passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu
messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima di essere
concepito nel grembo della madre.
(Lc. 2,21)